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La teoria più blasfema per negare la resurrezione corporale di Gesù è quella è dell’inganno divino (non è possibile un’altra definizione). Proviene da una setta pseudocristiana che, sostenendo la tesi della materializzazione di corpi, da parte di Gesù, per ogni circostanza in cui apparve, si chiede: “…che fine, allora, fece il corpo di Gesù?”.

 

Già il fondatore del movimento a suo tempo affermò che si disintegrò o divenne gas, mentre dichiarava che  “l’uomo Gesù è morto, ed è morto per sempre!” Gli attuali  seguaci affermano che “eliminare il corpo di Gesù non fu un problema per Dio”, e che addirittura lo fece “sparire dalla tomba per rafforzare la convinzione nei discepoli che Gesù era stato veramente risuscitato”. Una tale menzogna non appartiene alla fede cristiana (1Corinzi 15,14.17) e non ha niente a che fare con la verità (vedi 1 Giovanni 2,21).

 

Potrei ancora elencare altre teorie. Gli increduli possono ancora costruirne in grande quantità. La tomba vuota le sgretola tutte! Ma torniamo alla Scrittura.

Vi ricordo, fratelli, il vangelo che vi ho annunziato, che voi avete anche ricevuto, nel quale state anche saldi, mediante il quale siete salvati, purché lo riteniate quale ve l'ho annunziato; a meno che non abbiate creduto invano. Poiché vi ho prima di tutto trasmesso, come l'ho ricevuto anch'io, che Cristo morì per i nostri peccati, secondo le Scritture; che fu seppellito; che è stato risuscitato il terzo giorno, secondo le Scritture; che apparve a Cefa, poi ai dodici. Poi apparve a più di cinquecento fratelli in una volta, dei quali la maggior parte rimane ancora in vita e alcuni sono morti. Poi apparve a Giacomo, poi a tutti gli apostoli(1Corinzi 15, 1-7).

 

Sono inoltre convinto che con l’incessante predicazione dei discepoli, annunciante la morte e la risurrezione di Cristo, i Giudei davanti alla pur minima possibilità di una menzogna da parte dei cristiani a riguardo, avrebbero rimosso cielo e terra per mostrare il cadavere di Gesù, quindi dimostrare che non era risorto, e che il non poterlo fare costitui una forte prova della Sua resurrezione dai morti.

Ora la Pasqua, quella vera, che è Cristo (1Corinzi 5,7), vuole ricordare che Gesù mori e si carico dei nostri peccati, ma vinse la morte ed è vivente.

Festeggiando la Pasqua il popolo di Israele ricordava la liberazione dalla schiavitù in Egitto. In Gesù noi siamo liberati dal mondo e dal peccato che ci tenevano schiavi, liberi dal giudizio, perché chi crede in Lui non è giudicato (Giovanni 3,18) e fin da ora esperimenta la gioia della vita eterna.

 

 

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